Il Quantitative Easing della BCE Deve Aiutare l’Economia Reale

Siamo i consumatori, stupido!

Il tentativo della Banca Centrale Europea di contrastare le pressioni deflattive dando alle banche fondi generati con QE è condannato a essere sia inefficace che anti-redistributivo. La BCE deve prendere in considerazione politiche più anticonvenzionali, se ambisce a risollevare l’economia reale.

All’annuncio del suo programma di quantiutative easing, ieri, la BCE ha dimostrato di non aver imparato nulla dei recenti di quantitative easing nel Regno Unito e negli Stati Uniti, dove le misure di QE sull’economia non hanno prodotto effetti significativi.

“L’esperienza degli USA mostra che il QE aiuta l’economia reale solo in combinazione con politiche fiscali espansive. In Europa, l’idea è di associare il QE con politiche di austerità, che  certamente finirebbero per azzerare ogni potenziale beneficio del QE. In assenza di un cambio radicale nella politica di bilancio dell’eurozona, dunque, ci aspettiamo che la depressione continui.” ha affermato Thomas Fazis, membro di UBI-Europe, riferendosi alla conclusione di un suo recente paper.

Il quantitative Easing è anti-redistributivo

Nel peggiore dei casi, un programma simile potrebbe aumentarle, le disuguaglianze. Come la stessa Banca di Inghilterra ha concluso in un recente paper (pdf): “Alzando i prezzi degli asset, gli acquisti di asset hanno aumentato il valore della ricchezza finanziaria mantenuta al di fuori dei fondi pensione, ma le proprietà sono pesantemente concentrate, col 5% dei proprietari che detengono il 40% di questi asset.”

In breve: questo QE beneficia i ricchi, non i poveri.

Ma C’è Un Alternativa: Quantitative Easing Per Le Persone

Unconditional Basic Income Europe chiede alla BCE una politica monetaria alternativa, come ad esempio versare il denaro del QE direttamente nelle tasche dei cittadini.

“Il QE per le persone non è solo un approccio più efficiente nello stimolare direttamente l’economia reale: è anche molto più equo, nel contesto attuale di profonde ineguaglianze sociali e la crescità di un’estrema povertà nell’Eurozona. Facendo così, la BCE potrebbe centrare due obiettivi con una sola misura.” ha detto Thomas Fazi.

Potrebbe sembrare un’idea radicale, tuttavia molti economisti come Anatole Kaletsky e Steve Keen l’hanno sostenuta.

Di recente sono emerse diverse proposte per una politica simile, soprattutto dall’economista di Oxford John Muellbauer ed il capo economista europeo per la banca di investimento francese Natixis, Sylvain Broyer. Muellbauer chiede di dare 500€ ad ogni cittadino dell’Eurozona, mentre la proposta di Broyer ammonta a 3,000€.

L’ammontare del QE rivelato ieri dalla BCE potrebbe, in alternativa, finanziare un assegno annuale di €2100 a testa per tutti i residenti dell’eurozona.

“Una politica simile potrebbe essere un pragmatico, diretto percorso verso un reddito di base incondizionato per tutti nell’eurozona. Stabilirebbe un precedente.” Il coordinatore di UBI-Europe Stanislas Jourdan ha detto. “Mentre possiamo essere sicuri che i cittadini spendano, nei precedenti programmi di QE le banche hanno dimostrato di non trasformare automaticamente questi trasferimenti in prestiti.”

Il Quantitative Easing Per le Persone Non Violerebbe I Trattati EU

“A differenza del caso in cui la BCE finanziasse i governi e le istituzioni pubbliche, trasferire il denaro direttamente ai cittadini non è esplicitamente proibito dai Trattati EU.” ha spiegato Thomas Fazi.

Inoltre, un tale programma sarebbe molto più protettivo dell’indipendenza della BCE. Dando il denaro del Quantitative Easing a tutti i cittadini, indistintamente, l’istituzione non potrebbe essere accusata di interferire coi governi.

 

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